RISERVA NATURALE TOMBOLI DI CECINA
Il Granduca di Toscana Leopoldo II, nel 1839, iniziò una piantagione di una pineta lungo il litorale oggi interessato dalla foresta dei Tomboli, allo scopo di riparare dalla violenza e dalla salsedine dei venti marini le colture agrarie retrostanti.
Nel 1859, la foresta passò al demanio dello Stato e venne dichiarata inalienabile e dedicata ad una razionale coltura silvana.
Dal primo nucleo pinetato, attraverso metodici rimboschimenti, si è raggiunta l’attuale estensione di 405 ettari circa. L’originario scopo a cui la pineta venne destinata permane ancora oggi in tutta la sua validità, ma alla funzione protettiva e produttiva se ne sono aggiunte altre di pari o superiore importanza, tra cui quella igienico-ricreativa esercitata sui residenti e sui villeggianti. La Riserva Naturale Biogenetica denominata “Tomboli di Cecina” è ubicata lungo il litorale tirrenico, a nord e a sud della foce del fiume Cecina e dell’abitato di Marina di Cecina. Come detto, ha un’estensione complessiva di circa 405 ettari e corre lungo il litorale per 15 chilometri, con una larghezza variabile da 100 a 600 metri. La foresta risulta suddivisa in due zone, tradizionalmente denominate Tombolo Settentrionale e Tombolo Meridionale, fra loro separate dall’abitato di Marina di Cecina. E’ un paesaggio piatto, nel quale l’uniformità del suolo è interrotta dalla presenza di corsi d’acqua e da leggere ondulazioni che lungo il litorale assumono l’aspetto di dune vere e proprie che possono raggiungere l’altezza di 6-7 metri.
Flora
Alla spiaggia sabbiosa, in parte ricoperta da vegetazione adatta alla salinità, procedendo verso terra segue un primo cordone di dune parallelo alla costa dove vegeta con prevalenza il ginepro, al quale succedono i pini mediterranei.
In alcuni tratti i fenomeni di erosione marina in atto hanno determinato, in modo più o meno consistente, la scomparsa di questa prima fascia di vegetazione con funzioni protettive, mettendo allo scoperto la pineta di pino domestico.
La prima fascia pinetata, larga circa 20 metri, a tergo della zone dei ginepri è rappresentata dal pino marittimo che risulta più resistente ai venti salmastri. Segue la fustaia di pino domestico profonda dai 100 ai 600 metri. Il sottobosco è rappresentato dalle specie tipiche della macchia mediterranea.
A fine inverno il tappeto erbaceo si arricchisce del colore dei ciclamini che, specie nel Tombolo Meridionale, coprono ampie superfici.
Fauna
La riserva naturale dei Tomboli di Cecina, anche se di modesta superficie e di limitata larghezza, costituisce un’interessante area per la sosta e la riproduzione di numerose specie animali.
I fossi e gli acquitrini sono ricchi di ittiofauna (anguilla, muggine dorato, cefalo spigola, carpa) e anfibi tra cui rane, rospi e tritoni.
Fra i rettili si possono annoverare lucertole, ramarri, tartarughe terresti, tartarughe acquatiche e varie specie di serpenti.
Anche fra i chirotteri ci sono circa 8 specie stanziali all’interno della Riserva.
Sono presenti mammiferi vari tra cui il coniglio selvatico, lo scoiattolo, il riccio, l’istrice e il tasso; fra gli ungulati capriolo e cinghiale. Fra i mammiferi predatori abbiamo la volpe e la martora, molto probabile anche la presenza della puzzola e della faina.
Ricca e variegata è l’avifauna con varie specie sia acquatiche, come alzavola, germano reale, marzaiola, tarabusino, airone rosso, tuffetto, porciglione, folaga, gallinella d’acqua, che arboricole, come pettirosso, tordo bottaccio, regolo, fiorrancino, codibugnolo, cince, rampichino comune, ghiandaia, il colombaccio ed i picchi, tra cui si evidenzia il poco frequente torcicollo e il picchio verde. In aree arbustive ai margini del bosco si possono incontrare passeriformi canori come usignolo, canapino comune, capinera, sterpazzola, sterpazzolina comune, sterpazzolina di Moltoni, occhiocotto e la più rara magnanina comune. Inoltre si ricordano i rapaci sia diurni (poiana, gheppio, sparviere) che notturni (civetta, allocco, barbagianni, assiolo e il poco frequente gufo comune).
E’ facile nelle giornate estive incontrare upupe, cinciallegre, ghiandaie e sentire il verso del picchio verde.
Itinerari nella Riserva naturale biogenetica dei Tomboli di Cecina
N.B: Percorsi non segnalati
DIFFICOLTA’: BASSA
DISLIVELLO: 0-15 m s.l.m.
La Riserva Naturale Biogenetica dei Tomboli di Cecina è intersecata da sentieri in terra battuta pianeggianti prevalentemente percorribili da disabili eccetto quelli a ridosso del litorale dove il terreno è più sciolto.
L’orientamento è semplice, data la presenza di un viale centrale molto largo, detto “Il Vialone” parallelo alla linea di costa, dal quale si dipartono strade perpendicolari che portano alla spiaggia.
E’ possibile percorrere queste strade a piedi, in bicicletta e a cavallo, fare attività escursionistica e, su richiesta, visite guidate sia in riserva che alle strutture del Vivaio Forestale “Il Ferraccio”.
ARBORETO
DIFFICOLTA’: bassa
LUNGHEZZA: circa 400 m
DISLIVELLO: nessuno
TEMPO RICHIESTO: circa 1 ora per la lettura dei cartelli e osservazione specie vegetali
L’arboreto è formato da un sentiero in terra battuta molto facile e pianeggiante che inizia all’interno della riserva. Dall’ingresso principale del Tombolo meridionale a Cecina Marina, chiamato “Il Cancellone”, si procede lungo il vialone verso sud per circa 400 m e, alla nostra sinistra, troveremo l’ingresso. E’ un’area della riserva in cui è possibile osservare la vegetazione della macchia mediterranea, con cartelli che sono posti vicino alle singole piante. Si possono anche osservare le tane della volpe, del tasso e dell’istrice.
SENTIERO “NATURA PER TUTTI”
DIFFICOLTA’: bassa
LUNGHEZZA: circa 600 m
Sentiero in terra battuta sito all’interno della riserva. L’ingresso si trova in località “Andalù” alla quale si arriva percorrendo il Viale della Vittoria di Cecina Marina verso sud fino alla fine del centro abitato, dove, sulla vostra destra, troverete uno degli ingressi della riserva, da cui ha inizio il sentiero provvisto di pannelli per non vedenti scritti in alfabeto Braille e formine di animali da poter toccare.